Banchini è la realtà del cioccolato e gelato di Parma con 140 anni di storia nel 2019.
Oggi conosciamo in modo più approfondito idee e curiosità di uno dei due fratelli, Giacomo.

di Chiara Lottici.


Giacomo Banchini
, classe ’83 e co-titolare della omonima azienda assieme al fratello Alberto, è sul computer alle prese con le grafiche delle confezioni del cioccolato destinati al Giappone e tra una mail e l’altra gli pongo alcune domande.

Da titolare della storica azienda del cioccolato di Parma inizia affermando: “sono pienamente realizzato nel mio lavoro e non riesco ad immaginarne un altro al di fuori di questo, sono ben focalizzato sul mio obiettivo”.
L’obiettivo di cui parla risale all’infanzia, infatti emerge un aspetto strettamente legato alla famiglia.


“Fin da piccolo avevo in cantiere questa idea con mio fratello, e abbiamo deciso piano piano di realizzare il nostro sogno”.

Oltre alla gestione dell’azienda nella vita di Giacomo c’è anche l’hobby della musica. “Suono la chitarra e ascolto moltissimi artisti. Al momento nella mia playlist ci sono i ‘Thegiornalisti’, ma ascolto volentieri anche ‘Florence and The Machines’ e in generale la musica britannica. I ‘Beatles’ sono la band che ho da sempre nel cuore“.


La Cioccolateria Banchini è famosa per la qualità dei prodotti, è quindi giusto capire quali sono i suoi preferiti.
Quello che più lo soddisfa è il gelato, ma “alcuni prodotti di cioccolato mi stupiscono sempre di più, come la linea di tavolette Principe che è continuamente in crescita”.

Sorge spontanea la classica domanda “qual’è il tuo gusto preferito?”. Da un gelatiere ci si aspetterebbe indecisione e incapacità di dare una sola risposta. Sono invece bastate le parole “io mangio solo gelato alla Nocciola IGP del Piemonte” per sfatare ogni dubbio!
Tornando sul discorso azienda mi sono chiesta come sono cambiate le cose fino a oggi dal 2012, anno in cui tutto ebbe inizio grazie ai temporary shop natalizi.
Giacomo mi confida: “Abbiamo avuto un grande riscontro con la produzione del gelato che all’inizio non facevamo perché ci occupavamo solo della rivendita dei nostri prodotti di cioccolato”.

Dal 2015 infatti tutto cambia e apre le porte il primo laboratorio di produzione di gelato artigianale, dove ovviamente si produce tutt’oggi anche il cioccolato. “La differenza principale è che si sono risolti i problemi di continuità lavorativa perché il gelato, a differenza del cioccolato, si produce tutto l’anno; sono però arrivati quelli di tipo gestionale: coordinare tre negozi è una scuola di management“. E la grafica che ritroviamo sulle coppette gelato Banchini?

Giacomo spiega che “il gelato è una cosa seria, ma deve essere anche divertente e quindi scegliere immagini simpatiche suscita sempre un sorriso ai nostri clienti”.
Le difficoltà ci sono state, ma è da qui che si inizia e si imparano metodi e strumenti per gestire al meglio le vendite, soprattutto se estere. Le capacità e le conoscenze di Giacomo Banchini hanno fatto si che diventasse il Giappone il cliente simbolo più importante per il mercato estero. Con soddisfazione mi spiega che i due fratelli esportano “in tutta la zona di Tokyo e a Kumamoto, città principale dell’isola del sud. Sono clienti molto importanti e acquistano tutta la linea Principe, Principino, la Cioccolata del Monastero e il Mattone di Parma, il blocco di cioccolato da 1 kg prodotto appositamente per il loro mercato”.
La collaborazione con il Giappone è nata grazie ad una commerciante giapponese che si è innamorata del marchio “Banchini” e ha deciso di distribuirlo in buona parte della nazione.

Ma quali sono gli altri paesi in cui sarebbe interessante esportare il cioccolato? “L’ideale sarebbe esportare in tutto il Mondo, ma la realtà è che potrebbe diventare allettante esportare nei paesi nordici, rinomati per l’interesse che rivolgono al cioccolato”.
Abbiamo parlato di Giappone e paesi nordici, è giunto il momento di toglierci una piccola curiosità, e visto che siamo in piena estate il tema può essere solo uno: le vacanze.
Chiedo a Giacomo qual’è la sua vacanza ideale, e la risposta mi stupisce positivamente.
Come per il gelato preferito, anche in questo caso sono bastate poche semplici parole: “Vorrei andare in India per praticare la meditazione”.

Trovandomi a lavorare al suo fianco mi sono accorta dell’importanza della famiglia e del team di lavorodell’aiuto che arriva quotidianamente. “Mia madre ci aiuta sempre, ci da una mano sia a livello di idee che di decorazioni per le torte, abbiamo un confronto costante. Entrambi i nostri genitori tengono molto alla nostra attività, sono sempre interessati e pronti ad aiutarci.
Mio fratello Alberto è molto bravo a livello organizzativo e gestionale, è una spinta costante a migliorarsi. Tutti i ragazzi che lavorano con noi hanno grande volontà e passione per il nostro lavoro, sono parte anche loro della famiglia”.

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